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L’inizio dell’attività estrattiva in queste cave risale attorno al 1300, epoca dei grandi cantieri Gotici. La roccia estratta dal Poncione d’Arzo nella regione del Monte San Giorgio trovò numerosi committenti. Solo per citare alcuni esempi di quello che potrebbe essere un catalogo infinito, troviamo elementi in marmo d’Arzo nel Duomo di Milano e in quello di Como, così come in area germanica, sino a Varsavia, ovvero nei luoghi prediletti di emigrazione dei “Maestri della Montagna”.
Dagli anni ’20, grazie a moderni strumenti di lavoro, come il monolama e la fresa, la ditta Rossi&Co. come pure la ditta Luigi Allio e figli hanno reso efficace e produttiva l’attività nelle cave.
Il marmo di Arzo si è formato dove prima c’era un mare e i movimenti geologici hanno portato alla frammentazione della pietra che poi si è ricristallizzata con altri minerali dando vita ad una grande varietà di colori: dal grigio al violaceo, dal rosato al rosso, dall’ocra al verde… e vi si possono trovare anche dei fossili!
Diversi erano i mestieri alle cave, dal faticoso lavoro dei cavatori fino alla maestria degli scalpellini, dalle donne che lucidavano il marmo ai maestri architetti. Lavoratori che hanno portato il Marmo di Arzo nel mondo.